Le mutande hanno una storia dietro le spalle molto lunga. Già nel 5.000 a.C. uomini e donne delle caverne indossavano tessuti per proteggere le parti intime. I primi perizomi, ad esempio, videro la loro origine nell’antico Egitto, ricamati soprattutto in lino. Poi, col passare dei secoli, hanno subito diverse trasformazioni, fino ad arrivare alle tipologie e ai modelli dell’era moderna.
Siccome è un indumento intimo delicato, la mutanda va lavata nel giusto modo se si vuole prolungare nel tempo la sua qualità. Quindi, prima di lavarla, sarebbe opportuno consultare l’etichetta riportata al suo interno per capire a quale tipo di lavaggio si addice il tessuto. Ovviamente, ci sono diversi metodi per lavare una mutanda, e continuando a leggere si conosceranno.
Al di là del modo con cui lavare mutande, slip e perizoma, ci sono due aspetti da considerare: l’asciugatura e la piegatura. Nel primo caso, bisogna sempre considerare il tessuto, mentre nel secondo caso ci sono dei metodi di piegatura più efficaci di altri. Inoltre, per sapere quali sono le migliori mutande in vendita su Amazon, bisogna continuare a leggere.
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Mutande: la storia
Il concetto di indossare un tessuto per proteggere le nostre parti intime è venuto intorno al 5000 a.C. con gli uomini delle caverne e gli antichi egizi. In Austria, intorno al 1991, gli archeologi hanno trovato nelle tombe egizie forniture extra di perizomi di lino e, nei casi di regalità, si credeva che sostenessero i faraoni e le regine nell’aldilà. Chi avrebbe mai pensato che gli indumenti intimi avrebbero avuto un tale potere? Di seguito la storia delle mutande.
Dal 5000 a.C. al Medioevo
Le mutande apparvero come indumento esterno nel 5000 a.C. sia per gli uomini che per le donne delle caverne come piccolo pezzo di tessuto avvolto intorno alla vita e attraverso la gamba chiamato perizoma. Era una necessità fondamentale per la protezione, specialmente nelle aree più fredde del mondo, per preservare le loro zone intime.
Anche gli antichi egizi e i faraoni indossavano “perizomi di pelle” come indumenti esterni e adottavano variazioni di tessuto e lunghezza come simbolo di potere e status. Gli uomini medievali contavano sulla biancheria intima, un po’ come il primo prototipo di boxer e slip boxer con elastico in vita indossati durante il medioevo.
Sebbene gli indumenti intimi da donna fossero strutture multi-pezzo, non includevano alcun tessuto nelle loro parti intime. Presentavano corsetti costrittivi, corpetti irrigiditi, strutture di gonne in metallo e, occasionalmente, sottovesti di calze di lana a seconda del clima.
“Per motivi di comfort, indossavano camicie come indumenti da notte e nient’altro“. Alcune strutture del vestito tendevano ad essere sempre più grandi, quindi molte donne non dovevano toglierle per andare in bagno.
Ovviamente, era prioritario per le donne che appartenevano allo status di royalty, mentre nelle classi inferiori le donne indossavano biancheria intima mal strutturata e lottavano con le pessime condizioni igieniche.
Dal 17° al 19° secolo
Intorno al 1600, gli uomini (soprattutto i reali) iniziarono a indossare pantaloncini lunghi 13 pollici che in qualche modo si riferiscono a quelli che oggi sono conosciuti come “slip da fantino”. Le mutande da uomo avevano stringhe strette intorno alla vita e alle caviglie ed era riccamente decorata con nastri e diversi tessuti fantasia.
Invece le donne iniziavano a soffrire sempre di più in nome della moda, poiché i corpetti allacciati diventavano di giorno in giorno più stretti per creare una silhouette in vita sottile, indossavano reggiseni rialzati, ma ancora senza mutandine.
Perché si usa l’espressione “paio di mutande?”. Nei primi anni del 1800, le donne iniziarono a indossare i mutandoni: un indumento intimo simile a un pantalone che consisteva in un paio di gambe separate che erano unite in vita e strette intorno alle caviglie.
Iniziate con un design di base, sono diventati poi molto più elaborate nel tempo, decorate con pizzi, nastri e fasce. Tuttavia, non potevano portarle a letto, poiché era considerato vergognoso per i loro mariti vedere qualcosa che era tipicamente maschile.
Per la maggior parte del secolo, questi mutandoni erano aperti tra le gambe per rendere più facile andare in bagno, ma poi, fortunatamente, vennero create per le donne mutande lunghe e larghe da indossare sotto abiti e gonne.
Gli anni ’20-40 e gli anni ’50
Negli anni ’20 iniziò l’introduzione della lingerie adeguata per le donne. Anche se il concetto di mutandine significava fondamentalmente pezzi di tessuto industriale e semplice, grazie alle flappers e a tutto il loro glamour sfrangiato e a caschetto, gli indumenti intimi si sono trasformati in biancheria intima attillata e diventarono più decorativi e meno modesti poiché venivano indossati abiti corti.
Ciò si è evolse nell’idea di “ragazza pin-up” negli anni ’40, con l’ascesa dell’ingegneria dell’abbigliamento e del reggiseno moderno, che ha reso le donne raffigurate in lingerie più accettabili e ha spinto la società ad abbracciare le figure femminili e le loro curve.
Negli anni ’50, mentre per gli uomini le mutande erano standard, per le donne iniziò maggiore comfort. Il “bikini” ha preso vita dal nome di un’isola sull’Oceano Pacifico, con elastici in vita più flessibili e tessuti di cotone, si è evoluto in modo comodo e carino, aprendo le porte a nuovi stili comodi e alla moda.
Anni ’80: l’arrivo dei boxer
La tendenza di ridurre le dimensioni delle mutande, con tutta probabilità, diede vita in Brasile negli anni ’70 ai primi ridottissimi tanga.
Poi, con l’inizio degli anni ’80, vennero riesumati per gli uomini le mutande a calzoncino, ossia i “boxer“. Il nome prese forma osservando le brache che indossano i pugili.
La versione corta odierna dei boxer viene utilizzata dagli adolescenti che, intenzionalmente, vogliono mettere in mostra la propria biancheria intima attraverso pantaloni a vita estremamente bassa.
Questo indumento intimo aveva anche avuto l’appoggio della scienza, la quale aveva confermato attraverso alcuni studi l’efficacia dei boxer nel raffreddare i testicoli e migliorare la qualità dello sperma. Ricerche successive, però, non hanno confermato questa correlazione.
Dal lato femminile, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 ci fu il boom di vendite di perizomi e tanga.
Dagli anni ’90 ai giorni nostri
Gli anni ’90 passarono alla storia come il decennio degli eccessi. Negli Stati Uniti apparvero gli slip commestibili e aromatizzati con vari gusti. Invece in Giappone, esattamente nel 1993, venne varata una legge per impedire la vendita di slip delle studentesse usati nei distributori automatici. Purtroppo, questi articoli di intimo femminile sono ancora venduti in forma illegale su siti Internet, molto frequentati anche dagli utenti italiani.
Sempre in Giappone si sono diffuse le mutande anti-peti. Sono degli orribili bragoni contenitivi realizzati in nylon e poliuretano e la cui funzione è quella di trattenere l’aria emanata dall’ano e tenere rinchiuso il relativo fetore all’interno di una sacca, dove dei carboni attivi provvedono a ripulirla.
Nel 1995 venne introdotta la mutanda che alza il sedere, che è il corrispettivo dell’indumento utilizzato per il seno. Poi alcuni stilisti crearono mutande imbottite davanti e una linea di boxer che arrotondava i fianchi per mettere in risalto la parte davanti.
Nel 2009 nacque a Bruxelles un museo per dare una degna collocazione alle mutande. L’artista belga Jan Bucquoy raccolse e incorniciò più di una dozzina di slip che appartenevano a personaggi belgi famosi. Qualche anno fa venne avanzata la proposta a San Marino di creare un museo simile, ma le polemiche spensero ogni intenzione.
Come lavare le mutande
Le mutande sono un indumento intimo molto delicato. Quindi imparare come lavarle è il modo migliore per prolungarne la vita, tenerle pulite e sempre pronte per quando se ne ha più bisogno. Ci sono diversi metodi per lavare la biancheria intima, tra cui suggerimenti e trucchi per evitare che il tessuto che le compone si rovini troppo presto. Di seguito vedremo come lavare le mutande a mano e in lavatrice.
Lavaggio a mano
Per lavare a mano la biancheria intima servono un lavello o una vasca, dell’acqua fredda, un buon detersivo per bucato delicato, due asciugamani puliti, appendini o stendibiancheria.
POI BISOGNA SEGUIRE I SEGUENTI PASSAGGI:
- Passaggio 1: per lavare a mano le mutande il lavandino deve essere pulito e abbastanza grande. Si può anche usare un contenitore pulito o una vasca da bagno. Iniziare riempiendo il lavandino con acqua e aggiungere mezzo bicchierino di detersivo (quanto basta per formare una leggera schiuma), poiché troppo può lasciare residui sugli indumenti. Optare per un lavaggio delicato appositamente formulato. Lo shampoo per bambini può funzionare anche bene.
- Passaggio 2: una volta aggiunta la biancheria intima nel lavandino, assicurarsi che sia completamente immersa. Agitarle per rimuovere lo sporco o le macchie. Successivamente, bisogna darle un po’ di scrub delicato, con le dita o con uno spazzolino da denti pulito, concentrando l’attenzione su alcune aree, come la striscia igienizzante, ossia dove sono più presenti oli e batteri. Quindi, lasciarla in ammollo per 5-15 minuti a seconda di quanti capi si stanno lavando contemporaneamente.
- Passaggio 3: risciacquare le mutandine con acqua fredda. Continuare a risciacquare fino a quando tutto il sapone non è stato eliminato e l’acqua non diventa limpida. Evitare di strizzare le mutande allungandole.
- Passaggio 4: per asciugare la biancheria intima, metterla su un asciugamano pulito e usare il secondo asciugamano per rimuovere l’acqua premendolo. Assicurarsi che tutta l’acqua sia stata eliminata. Quindi prendere le mutande e appenderle su una gruccia o su uno stendibiancheria per farle asciugare.
Lavaggio in lavatrice
Non tutti gli indumenti intimi devono essere per forza lavati a mano. Le mutande fatte con tessuto più resistente possono essere lavate in lavatrice. Oltre all’elettrodomestico, occorre del detergente delicato, un sacco per biancheria intima, 2 asciugamani puliti, appendini o stendibiancheria.
Seguire poi i seguenti passaggi:
- Passaggio 1: mettere le mutande in un sacco per biancheria intima, che è progettato per tenere i capi delicati al sicuro in lavatrice. In questo modo si evita che le mutandine si aggrovigliano o si impiglino su altri indumenti.
- Passaggio 2: lavare il carico con un ciclo delicato, usare acqua fredda e detersivo delicato. Aggiungere la sacca di mutandine al lavaggio e premere start per eseguire il ciclo delicato.
- Passaggio 3: asciugare la biancheria intima a bassa temperatura. Al termine del carico, estrarre delicatamente le mutande dalla lavatrice e metterle nell’asciugatrice. Impostarla per asciugare a bassa temperatura. Se non si desidera asciugare la biancheria intima in questo modo, utilizzare l’asciugatura all’aria.
- Passaggio 4: una volta terminato il carico di asciugatura, rimuovere le mutandine dalla sacca, piegarle e riporle.
Consigli per il lavaggio delle mutande
Una volta compreso come lavare le mutande a mano e in lavatrice, è anche opportuno, per una cura adeguata della biancheria intima, considerare i seguenti suggerimenti:
- 1 – Leggere l’etichetta dell’indumento: per ogni tipo di capo, è sempre meglio leggere le istruzioni sul lavaggio. Di solito, si trovano su una piccola etichetta posta all’interno della biancheria intima. Leggere le istruzioni di lavaggio aiuta a capire se il tipo di mutanda deve essere lavata in lavatrice o a mano.
- 2 – Pretrattare eventuali macchie: per rimuovere le macchie dalle mutandine, pretrattarle prima del lavaggio. Tamponare un pretrattante per macchie o persino un detersivo per piatti sulla zona e lasciarlo riposare per 10 minuti.
- 3 – Capovolgere la biancheria intima: questa operazione serve per ridurre l’usura del tessuto delicato.
- 4 – Lavare con articoli simili: lavare le mutande con altra biancheria intima per ridurre al minimo l’attrito del tessuto.
- 5 – Evitare l’uso di ammorbidente o candeggina: l’ammorbidente è un incubo per i tessuti in microfibra a base di nylon e poliestere. Poiché la microfibra è già morbida come la seta, questo passaggio aggiuntivo è quindi non necessario. Invece può essere usato su cotone, ma non è consigliato. È meglio lasciare la candeggina per lavaggi intensi, poiché può indebolire i tessuti col tempo.
- 6 – Scegliere un detergente delicato: un tessuto delicato come il pizzo richiede un detersivo delicato per capi sottili.
- 7 – Rimuovere immediatamente le mutande lavate: la biancheria intima lavata va rimossa immediatamente dalla lavatrice per evitare l’odore di muffa o di bucato bagnato.
- 8 – Evitare di asciugare a temperatura alta: l’asciugatura all’aria è il modo migliore per asciugare le mutandine. Però, se si ha fretta, è possibile utilizzare l’asciugatrice a bassa temperatura.
Come lavare le mutande in base al tessuto
Tutta la biancheria intima, mutande comprese, possono essere lavate in base al tipo di tessuto.
ECCO QUALI SONO LE MIGLIORI PRATICHE PER FARLO:
- Cotone: le mutandine in cotone possono essere lavate in lavatrice. È uno dei tessuti più utilizzati per l’intimo grazie al suo superiore assorbimento dell’umidità e alla morbidezza al tatto. Come lavarle? In lavatrice a temperatura fredda. Poi vanno asciugate all’aria sotto l’ombra. Se c’è fretta, metterle in asciugatrice alla temperatura più bassa e rimuoverle non appena sono asciutte.
- Microfibra: è solitamente composta da materiale sintetico, che rende l’intimo setoso, morbido, elastico e ad asciugatura rapida. Per lavare le mutande in microfibra, basta metterle in lavatrice a temperatura fredda. L’asciugatura va fatta all’aria e mai in asciugatrice.
- Pizzo, rete o seta: sono tutti tessuti delicati da lavare sempre a mano. Se si opta, invece, per la lavatrice, lavarli separatamente da tutto il resto della biancheria onde evitare che lampo o bottoni li danneggino. Per il lavaggio, sia a mano che in lavatrice va utilizzata acqua fredda. L’asciugatura, invece, va fatta su una superficie piana.
Come piegare le mutande
Imparare a piegare le mutande non è un’impresa facile, soprattutto se non si è abili a piegare piccoli indumenti. Provare uno dei seguenti semplici metodi di piegatura della biancheria intima e, per un’organizzazione extra, acquistare un organizer per le mutandine in modo da tenerle piegate e allineate nel cassetto. Prima di ogni passaggio, “assicurarsi di appiattire il tessuto in modo che non ci siano grinze o increspature“.
Il metodo Quadrato
Il metodo quadrato è uno dei modi più semplici per piegare le mutande. Seguire le seguenti indicazioni:
- Appoggiare l’intimo su una superficie piana con il davanti rivolto verso l’alto.
- Tirare l’area del cavallo verso l’alto per incontrare la parte superiore della cintola.
- Piegare il lato destro al centro. Prendere il lato sinistro e piegarlo sul lato destro. Il risultato dovrebbe assomigliare a un rettangolo.
- Piegare il rettangolo per creare una forma quadrata.
Il metodo Egg Roll
Questo metodo Egg Roll è chiamato così perché somiglia a un rotolo di uova cinese. Ecco come fare:
- Appoggiare la biancheria intima orizzontalmente a faccia in su con la cintola verso di sé.
- Piegare tre volte in pieghe uguali e strette.
- Quando rimane circa un centimetro e mezzo di tessuto, smettere di piegare e capovolgere la mutanda.
- Piegare ogni lato verso il centro.
- Piegare il basso verso l’alto.
- Mettere i pollici nella tasca realizzata e capovolgere.
Il metodo Roll
Il metodo roll è il migliore per gli slip sia per uomo che per donna. Ecco come procedere:
- Stendere la mutanda verticalmente e su una superficie piana con la parte anteriore rivolta verso l’alto.
- Tirare l’area del cavallo verso l’alto per incontrare la parte superiore della cintura.
- Prendere il lato sinistro e piegarlo a metà verticalmente.
- Arrotolare il tessuto e formare un cilindro stretto.
Il metodo KonMari
Questo metodo KonMari di piegatura funziona meglio per gli slip. Seguire le seguenti indicazioni:
- Appoggiare la biancheria intima su una superficie piana con il davanti rivolto verso l’alto.
- Piegare un lato al centro per formare un rettangolo.
- Dopodiché piegare l’altro lato allo stesso modo.
- Infine, piegare la parte inferiore verso l’alto a metà finché non incontra la parte superiore della cintura.
- La mutanda è in grado di stare in piedi da sola e può essere impilata verticalmente.
Le migliori mutande da uomo da acquistare su Amazon
Il settore dell’abbigliamento intimo per uomo è in continua ascesa. Brand e stilisti si sono dati un gran da fare per creare linee di abbigliamento intimo in nome della seduzione. Ma quali sono le migliori mutande maschili su Amazon? Eccole di seguito:
- Calvin Klein Underwear Cotton Stretch Intimo: è una confezione che contiene tre slip da uomo Calvin Klein. Al momento dell’acquisto, è possibile scegliere il colore. All’interno della confezione ci sono 3 slip, il quali sono realizzati al 96% di cotone e il 4% di elastan. La classe è regular fit, ossia non sono né troppo larghi e né troppo aderenti. Lo scollo della gamba è a U.
- Pompea Costa Slip: prodotto da Pompea, è un set di 4 slip da scegliere tra il colore nero o blu. Ogni slip è stato realizzato al 95% in poliammide e 5% in elastan con tessuto in microfibra. Lo slip è leggero ed è adatto per il periodo estivo. Comodo ed elasticizzato, non ha cuciture.
- Navigare 324: è il set di slip più venduto su Amazon. È composto da sei slip di diversi colori (blu, bianco, antracite, navy) realizzati in cotone bielastico soft. Ogni slip è composto dal 95% di cotone e dal 5% di elastan. Può essere lavato in lavatrice a basse temperature, restando sempre comodo e piacevole da indossare.
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